ricerca
 
I ricercatori dell'Università di Newcastle in Australia hanno sviluppato il primo test della saliva per misurare la glicemia  nei pazienti diabetici , che potrebbe essere disponibile al pubblico nel 2023 e che potrebbe evitare alle  persone con il diabete di pungersi il dito  una o più volte al giorno.

funzione renale

Risultati promettenti nel preservare la funzione renale e rallentamento del declino del tasso di filtrazione glomerulare stimato (eGFR), indipendentemente dallo stato renale al basale dell’inibitore SGLT2 ertugliflozin in  pazienti con diabete di tipo 2 e malattia cardiovascolare aterosclerotica.

Neuropatia centrale

Uno studio eseguito in Cina ha valutato la relazione fra la presenza di diabete di tipo 2 da una parte e, dall’altra, i danni ai nervi del sistema nervoso periferico e le disfunzioni del sistema nervoso centrale. I risultati hanno dimostrato che chi ha neuropatie periferiche ha una probabilità maggiore di presentare anche alterazioni delle funzioni cognitive e che l’individuazione di alterazioni dell’olfatto permette una diagnosi precoce di tali disfunzioni.

La Regione Veneto finanzia la ricerca in favore del diabete. Un progetto presentato dall’Azienda Ospedaliera di Padova, da sempre all’avanguardia nel panorama della ricerca internazionale sul diabete e denominato “Progetto Veneto per la terapia cellulare” e che di fatto porta avanti le linee guida già dettate dall’Ospedale San Raffaele di Milano, è stato illustrato alla presenza dell’Assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin dal Professor Paolo Rigotti, direttore dell’Unità Operativa Complessa di trapianto rene-pancreas e dalla Professoressa Lucrezia Furian entrambi impegnati nella ricerca e che stanno a capo di un gruppo interdisciplinare di giovani ricercatori.

efficacia farmaco

 Gli studi hanno riportato una maggiore efficacia di iGlarLixi nel ridurre l’emoglobina glicata (HbA1c) rispetto a quella garantita singolarmente dalle due componenti. La combinazione a rapporto fisso (FRC) ha dimostrato di contenere l’aumento del peso che invece si osserva con la terapia insulinica da sola o associata ad insulina rapida e di evitare un incremento degli episodi ipoglicemici, due aspetti che spesso favoriscono l’abbandono della terapia.

I giudici di secondo grado certificano che il diabete di tipo 1, in controllo ottimale, non preclude ruoli delicati e complessi, come il capostazione. Soddisfazione espressa da Fand-Associazione italiana diabetici.