Diabete Tipo 2

Il diabete mellito di tipo 2 la forma di diabete più frequente  di diabete. Viene definito anche diabete dell'età adulta.


È caratterizzato da un duplice difetto: non viene prodotta una quantità sufficiente di insulina per permettere alle cellule di far entrare il glucosio ed apportare enregia necessaria (deficit di secrezione di insulina), oppure l’insulina prodotta non agisce in maniera soddisfacente (insulino-resistenza).
Il risultato, in entrambi i casi,  è l'incremento dei livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia).

Le cause alla base dell’insorgenza della malattia vanno generalmente ricercate in fattori ereditari ed ambientali. Attraverso studi approfonditi si è evidenziato che esiste un fattore di trasmissione ereditario, non ancora ben chiarito, che espone alcune popolazioni e  alcune famiglie a tale patologia.


All’ereditarietà si affiancano aspetti caratteristici della persona quali l’obesità.

La vita sedentaria, lo stress e alcune malattie sono, invece, i fattori ambientali scatenanti. Esse impongono al pancreas un lavoro aggiuntivo poiché aumentano il fabbisogno di glucosio e quindi di insulina. Qualora il pancreas fosse indebolito da una predisposizione ereditaria al diabete, queste cause accelerano l’insorgenza del disturbo.


Ci sono alcuni fattori di rischio che rendono alcune persone più predisposte a sviluppare il diabete di tipo 2.


I principali fattori di rischio sono:
– Obesità (BMI maggiore o uguale a 30 kg/m2 per il DM2)
– Inattività fisica.
– Ipertensione (PAS maggiore o uguale a 140 mmHg e\o PAD maggiore o uguale a 90mmHg)
– Colesterolo HDL (minore o uguale a 35 mg/dl)
– Trigliceridi (maggiori o uguali a 250 mg/dl)


La persona affetta da diabete di tipo 2 è quindi generalmente una persona della seconda o terza età, con un peso superiore a quello ideale, spesso con parenti di primo grado diabetici.


Sintomi
I sintomi del diabete di tipo 2 non sono così evidenti come nel caso del diabete mellito di tipo 1.

A volte i sintomi vengono ignorati e si scopre di essere in presenza del diabete solo casualmente, per esempio durante un controllo di routine. Tra i sintomi che si possono avvertire c’è il bisogno di urinare nelle ore notturne, una grande sete, una perdita di peso improvvisa, una sensazione di forte stanchezza, la visione offuscata e una guarigione delle ferite molto lenta.


DIAGNOSI


’l’esame necessario per porre diagnosi è la semplice esecuzione di una glicemia. La glicemia deve essere effettuata dopo almeno 8 ore di digiuno, in laboratorio. Se i valori sono compresi tra 100 e 126 mg/dl è una condizione a rischio per diabete. Oltre il valore di 126 mg/dl, confermato in due misurazioni, permette di porre diagnosi di diabete. Utile è, in alcuni casi, l’esecuzione di una curva da carico con glucosio (75 gr di glucosio assunti per via orale), in cui, se il dosaggio della glicemia a due ore è superiore a 200 mg/dl, c’è diagnosi per diabete.  un’ulteriore metodica  è il dosaggio dell’emoglobina glicosilata (Hba1c)

Se, in due misurazioni, il valore della emoglobina glicata è superiore a 6.5%, si può parlare di diabete mellito.