La Regione Veneto finanzia la ricerca in favore del diabete. Un progetto presentato dall’Azienda Ospedaliera di Padova, da sempre all’avanguardia nel panorama della ricerca internazionale sul diabete e denominato “Progetto Veneto per la terapia cellulare” e che di fatto porta avanti le linee guida già dettate dall’Ospedale San Raffaele di Milano, è stato illustrato alla presenza dell’Assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin dal Professor Paolo Rigotti, direttore dell’Unità Operativa Complessa di trapianto rene-pancreas e dalla Professoressa Lucrezia Furian entrambi impegnati nella ricerca e che stanno a capo di un gruppo interdisciplinare di giovani ricercatori.

Progetto Lungimirante che incassa 6 milioni di Euro dalla Giunta Zaia che da sempre ha posto particolare attenzione verso la malattia cronica per eccellenza, appunto il diabete. L’oggetto riguarda il trapianto, non più dell’intero organo pancreatico, ma di “insule pancreatiche” ovvero quelle minuscole particelle deputate alla produzione di insulina, attraverso una semplice puntura percutanea eseguita da radiologi interventisti.

“Al momento – hanno spiegato i dirigenti della struttura di Padova – è ancora indispensabile procedere con una successiva terapia antirigetto ma stiamo già lavorando all’evoluzione dello stesso per iniettare insule microincapsulate, protette sin da subito e quindi che non avranno la necessità di terapia antirigetto”. Esprime soddisfazione la Regione Veneto attraverso l’Assessore alla Sanità: “È un Progetto – ha detto la Lanzarin – al quale la Regione ha creduto sin dal primo momento, che vale un investimento di 6 milioni complessivi in 3 anni, e che ha già avuto il via libera dalla commissione regionale che valuta gli investimenti in sanità, la Crite. È bello verificare che, ancora una volta, il sistema sanitario veneto non ha rinunciato a progredire e ricercare nonostante tante energie fossero rivolte alla lotta al Covid, che i nostri sanitari, con i quali mi congratulo, hanno continuato ad andare avanti nella ricerca di nuove cure per i malati”.

Il 2022 sarà l’anno dell’avvio dell’attività su pazienti diabetici adulti, per arrivare, nel 2024, al trapianto di insule microincapsulate anche per i bimbi. “Siamo grati alle menti eccelse della medicina e della ricerca veneta – ha detto il Presidente del Coordinamento delle Associazioni del Veneto Manuela Bertaggia – e speriamo davvero che questo progetto possa essere precursore della guarigione definitiva per tutti i diabetici. Speriamo che anche le altre Regioni d’Italia e comunque le istituzioni in genere possano seguire l’esempio del Veneto per finanziare la ricerca sul diabete”.