Secondo uno studio presentato al congresso 2023 della European Association for the Study of Diabetes (EASD) e pubblicato contemporaneamente sulla rivista Diabetes Therapy, per migliorare la diagnosi del diabete nelle donne con meno di 50 anni potrebbe essere necessario abbassare il valore limite dell'emoglobina glicata rispetto a quello degli uomini nella stessa fascia di età. 

 
 Da una semplice constatazione, sarebbe stato attivato lo studio che ha portato a questi risutati importantissimi. Le donne sviluppano il diabete in età più avanzata rispetto agli uomini, tuttavia hanno spesso un tasso di mortalità più elevato a causa della malattia. I ricercatori si sono chiesti se i valori limite per la diagnosi del diabete siano corretti, altrimenti l’incapacità di diagnosticare rapidamente il diabete nelle donne potrebbe essere un fattore che spiega queste differenze tra i generi. Il diabete è causa di malattie e di decesso per complicazioni dirette e indirette in oltre 537 milioni di adulti in tutto il mondo, affetti prevalentemente dalla forma di tipo 2. 
 
Il rischio di malattie cardiovascolari associate al diabete, così come il rischio di diabete stesso, è maggiore nelle donne rispetto agli uomini di età comparabile. Il rischio relativo più elevato di decesso per causa cardiovascolare rispetto all’altro sesso o qualsiasi gruppo di età è presente soprattutto nelle donne con diabete di età compresa tra 35 e 39 anni. Le donne hanno anche molte meno probabilità di essere curate o di ricevere misure di prevenzione secondaria rispetto agli uomini, indipendentemente dalla presenza del diabete, inoltre fanno meno uso di farmaci rispetto agli uomini con lo stesso livello di fattori di rischio. Nelle donne diabetiche di età compresa tra i 16 e i 60 il rischio di mortalità è superiore di circa il 27% rispetto agli uomini diabetici della stessa età quando entrambi vengono confrontati con la popolazione generale. Le donne perdono in media 5,3 anni di vita a causa del diabete rispetto a 4,5 anni degli uomini. Le donne con diabete vengono solitamente diagnosticate in una fase più avanzata della vita rispetto agli uomini, tuttavia presentano più comunemente prediabete o iperglicemia non diabetica. 
 
Con gli attuali intervalli di HbA1c c’è il rischio di perdere delle diagnosi. Lo screening per il diabete viene generalmente ottenuto attraverso i livelli di emoglobina glicata (HbA1c), che vengono utilizzati come indicatore del controllo a lungo termine della glicemia e del rischio di diabete. Tuttavia la dipendenza della HbA1c dalla durata della vita dei globuli rossi porta a differenze individuali e specifiche dell’età, come livelli più bassi in caso di anemia emolitica o sideropenica.
 
 
L'intervallo dei valori normali dell'HbA1c è stato definito in base a un piccolo studio che ha coinvolto solo circa 200 persone con diabete di tipo 1, nel quale non è stato riportato il rapporto tra femmine e maschi. Ricerche precedenti hanno però indicato livelli di HbA1c più bassi nelle donne in premenopausa rispetto agli uomini della stessa età, potenzialmente a causa della perdita di eritrociti durante le mestruazioni con conseguente riduzione della durata della vita dei globuli rossi. Vi è pertanto la necessità di definire un cut-off e un intervallo di riferimento specifici per l’HbA1c per le donne in premenopausa, così da evitare di perdere potenzialmente delle diagnosi di diabete.
 
Un cut-off specifico per le donne in premenopausa?
 
Il presente studio ha esaminato le differenze nella distribuzione della HbA1c nelle donne e negli uomini, nel tentativo di stabilire un nuovo intervallo di riferimento e un nuovo cut-off per le donne in premenopausa. I ricercatori hanno anche stimato il numero di nuove diagnosi di diabete aggiuntive in questa categoria nel caso venisse utilizzato il nuovo intervallo di riferimento.
 
Lo studio comprendeva due coorti, una composta da oltre 146mila soggetti con una sola lettura della HbA1c ottenuta tra il 2012 e il 2019 presso il dipartimento di biochimica clinica del North Midlands NHS Trust e una seconda di circa 940mila persone con una sola lettura della HbA1c tra il 2019 e il 2021 effettuata da altri sei laboratori.
 
Le donne con un’età fino a 50 anni sono state considerate in premenopausa. I risultati della prima coorte hanno mostrato livelli di HbA1c nelle donne in premenopausa significativamente più bassi rispetto agli uomini della stessa età. Più in dettaglio il livello medio di HbA1c nelle donne in premenopausa si mantiene di 1,6 mmol/mol, inferiore a quello degli uomini.
 
 
Dai 50 anni in avanti la differenza era inferiore a 0,9 mmol/mol, con solo il 30% circa delle donne con diagnosi di diabete. Per ogni livello di HbA1c, solo al 50% circa delle donne è stato diagnosticato il diabete rispetto agli uomini fino ai 50 anni di età. Il livello medio di HbA1c nelle donne di ogni età corrispondeva a quello osservato negli uomini fino a dieci anni prima. Questi risultati sono stati confermati dai dati ottenuti dalla seconda coorte.
 
Utilizzando un nuovo cut-off di HbA1c pari a 46 mmol/mol anziché il precedente di 48 mmol/mol per diagnosticare il diabete nelle donne in premenopausa, allo 0,26% delle donne di età compresa tra 16 e 50 anni sarebbe stata diagnosticata la malattia. Questo dato, proiettato sulla popolazione di Inghilterra e Galles, indicherebbe che ci sono circa 35mila diagnosi mancate tra le donne in premenopausa e che oltre il 17% delle donne sotto ai 50 anni avrebbe ricevuto una nuova diagnosi di diabete utilizzando un cut-off adeguatamente inferiore per questa popolazione.
 
Questa grande percentuale di diagnosi mancate potrebbe spiegare quasi i due terzi della differenza nei tassi di mortalità tra uomini e donne con diabete negli adulti con meno di 50 anni.
 
Quali sono le implicazioni di questi risultati?
 
I risultati dello studio indicano che molte donne probabilmente convivono con il diabete, che verrà loro diagnosticato più tardi rispetto agli uomini. Questo potrebbe influenzare negativamente il loro profilo cardiovascolare al momento della diagnosi, dato che la presenza del diabete raddoppia la prevalenza dell’aterosclerosi e delle conseguenti malattie cardiovascolari.
 
«Potrebbe essere necessario rivalutare il valore soglia della HbA1c per la diagnosi di diabete nelle donne di età inferiore ai 50 anni» hanno concluso i ricercatori. «Un nuovo valore limite per i valori di HbA1c potrebbe migliorare significativamente i risultati di salute a lungo termine nelle donne, consentendo l’identificazione precoce del diabete».